《Mentre la storia sembra avviarsi verso un altro delicatissimo tornante nella guerra in Ucraina, mentre gli Stati maggiori dell’Alleanza Atlantica sembrano in procinto di compiere un altro passo nel conflitto che punta a rafforzare la resistenza ucraina ma minaccia anche di allargare lo scontro, Roma si mette da parte in attesa degli eventi. Per la prima volta da quando è al governo, Meloni non solo dice no alla Nato, ma sembra quasi scommettere su un cambio alla Casa Bianca alle prossime presidenziali Usa. Da ‘papà Biden’ ad un ritorno del mai rinnegato Donald Trump, che promette un’improbabile pace e poi allo stesso tempo si dichiara pronto “bombardare Mosca o Pechino”. Tanta confusione, che fa largo alle esigenze di campagna elettorale, rosicchiando gli spazi della strategia e della geopolitica.》 da Angela Mauro su “Huffington Post”
P.S.
“PICCOLO GREGGE”
Non ho mai avuto dubbi sull’ opportunismo tattico – e non convinto – del sostegno della destra italica agli ucraini e del contrasto deciso al fronte delle autocrazie. Troppo profonde sono le consonanze ideologiche e affaristiche con il regime gangsteristico-mafioso, e pure quelle con l’ arrembante Arancione , che a Roma, stoltamente, “pregustano” , troppa è la concorrenza sulla “pascieh” nella politica – Gonde e ora anche, pur confusamente, nel PD di ES – e nella società , inclusa larga parte del mondo cattolico, e molta parte dei pifferai dei media – prezzolati o (in)utili idioti che siano.
La cartina di tornasole , segno chiarissimo, è per me sempre stata l’ assenza o, per essere benevoli, l’ estrema timidezza, nel contrasto alla disinformazione moscovita e alle idiozie dei suoi araldi nostrani, e nella spiegazione e convinzione verso un’ opinione pubblica – del momento storico decisivo – ancora fortemente condizionata dalle ubriacature ideologiche del Novecento.
L’ Italia, nella sua opinione pubblica, nelle sue classi dirigenti, politiche e non solo, in quel che resta del mondo dell’ intellettualità e della comunicazione, nella Chiesa Cattolica, sembra scegliere una opportunistica posizione di “free riding”, facendo perno su un declino e quindi su una irrilevanza evidente quanto a parole contrastata, e attestandosi sul bordo del fiume in attesa degli eventi , “sull’ orlo della fossa seduti” (come recitala bella canzone – nata in ambienti di destra ma ormsi rinnegata – “Avanti ragazzi di Buda” , che celebrava i ribelli di Budapest del 1956).
Speriamo che non giunga , anche se è improbabile che non accada, un violento scossone a chiederci con durezza di prendere posizione e riscuoterci dalla colpevole ignavia che ci sta cullando.
Nel frattempo chi non si rassegna, fra le altre cose, deve, alle elezioni europee, scegliere un voto “utile” , che questa volta deve essere quello, apparentemente “disperso” , per forze che non siano (del tutto ) corrive alla deriva descritta: non sono molte , e certo non convincono al cento per cento (ma ne esistono che lo fanno ?),, ma ci sono.
È il tempo del “piccolo gregge” , che rafforzi le proprie convinzioni e si prepari ad attraversare un priodo di crescenti oscurità, dove non bisognerá “imbrancarsi” con una folla di ciechi guidati da pifferai, ma scegliere con coraggio e determinazione i sentieri più disagevoli ma sicuri e che consentono di vedere lontano.