Il Papa e l’ Ucraina

“La pace sarà raggiunta il giorno in cui potranno parlarsi, o loro due o attraverso altri”.

Mi spiace Santità, ma questa, e lo dico da cattolico , è “aria fritta”.

La pace fra gli ucraini e i moscoviti sarà raggiunta, se mai lo sarà, solo quando i moscoviti la smetteranno di pensare agli ucraini come un popolo da “riportare sulla retta via” di Mosca, volenti o nolenti, con le buone o con le cattive, e di conseguenza esprimeranno una leadership con visioni rispettose dei percorsi autonomi dei vicini.

《“Per raggiungere la pace, pensa che la Russia dovrebbe restituire quei territori?”, domanda l’intervistatore. “È un problema politico”, replica Jorge Mario Bergoglio.》

E no caro Papa Francesco, l’ integrità territoriale dell’ Ucraina, ai confini del 1991, è una questione di pura sopravvivenza, come dimostra uno sguardo anche superficiale alla carta geografica, e non meramente “politica”.

intervista a Telemundo

Scivolata del PD schleiniano IN UE

Il PD da sempre chiede maggiore integrazione europea , a che nel settore della difesa, e quando un provvedimento favorisce la ricostituzione delle scorte e il sostegno alla Resistenza ucraina la Schlein propone una impostazione pasticciata, demagogica, che isola e divide il partito in Europa, al solo fine, parrebbe, di assecondare il populismo amorale dei grillini e vellicare gli “animal spirits” dei “no armi all’ Ucraina” e “sì refurtiva ai Moscoviti”.

Una scivolata, peraltro prevedibile, quando non si ha coscienza del tempo presente e adeguata conoscenza della posta in gioco.

Convergenza tra Pd e 5 Stelle sul no ai fondi del Pnrr per le armi all’Ucraina

Demetrio il 🤠del Nano è il vero guerrafondaio “autorizzato”

Demetrio il 🤠 del Nano è un forte argomento per il riarmo, in qualsiasi Paese del mondo libero.

Le sue “sparate autorizzate” dalla cupola moscovita insinuano il dubbio, pur con probabilità remota, di azioni sconsiderate di una autocrazia, alla quale opporre una credibile e assertiva deterrenza.

Inutile dire che gli “utili idioti” e i “pacifinti compulsivi” ne trarranno conclusioni diverse : mani alzate e pantaloni calati …

La carta geografica ci mostra verità scomode

Non serve essere analisti sofisticati, basta saper leggere una carta geografica.

L’ occupazione moscovita di parte dell’ Ucraina è rivolta al suo soffocamento, mantenendo uno stretto controllo sull’ accesso al mare , ridotto ad imbuto.

Le iniziative pechinesi, vaticane e dei vari satelliti moscoviti (cinici più che convinti alleati) ne sono consapevoli (altrimenti dovremmo pensare che si tratti di “utili idioti”, e così non è), e puntano allo “statu quo” con tante motivazioni interessate, fra le quali però sono del tutto ASSENTI quelle relative alla sopravvivenza e a un futuro libero e sostenibile del popolo ucraino.

Verità scomode per tanti, ma che vanno dette.

Il Sudafrica, Put1n e noi

Prendiamone atto: ci sono Paesi per i quali i principi della carta dell’ ONU , la dichiarazione dei diritti umani e altri accordi internazionali sono carta straccia.

È inevitabile avere rapporti, ma senza illusioni : l’ unico linguaggio che intendono costoro, senza bisogno di traduttore, é quello della forza,  sicché “estote parati”.

Noi dobbiamo continuare a tenere la fiamma accesa, anche nel sostegno oggi all’ Ucraina, domani a Tsiwan, senza deflettere.

Contro gli zombie di Mosca

I Moscoviti sono degli zombie che ci vogliono zombificare, a partire dal popolo ucraino, naturalmente.

L’ unica possibilità di “vincere” é di appoggiarsi, allearsi, fare perno sul peggio del mondo libero : i seguaci dell’ Arancione, i sovranisti “in sonno”, gli utili idioti e i “pupazzi prezzolati”,
quelli di “la UE avrebbe dovuto impiegare questi lunghi mesi per trovare una mediazione con la Russia” .

Tanta roba, se sommata agli autocrati di ogni risma e ai loro sudditi.

Ma roba unita solo dall’ odio, dall’ odio per la libertà, per la libera espressione (quella che NON è propaganda), per l’ autodeterminazione, per la creatività non cortigiana e adulatoria, in una parola per la speranza.

Sta a noi opporre la tenacia di un amore per la vita che sa essere anche spietato e senza ripensamenti  contro chi lo vuole negare, e vorrebbe assimilarci alla sua miseria morale.

RUSSIA E UCRAINA : MILLENARISMO AUTOCRATICO CONTRO PRINCIPIO DI GIUSTIZIA

La guerra in Ucraina è lo scontro fra due visioni opposte delle relazioni internazionali,  ma anche della vita, personale e collettiva, inconciliabili,  e fra le quali non vi può essere “negoziato” o “trattativa”.

Il regime moscovita esprime un millenarismo antico e che risorge in forme diverse, ibridate con altre,  superficiali e strumentali ideologie, ma sempre con la pretesa di separare il nero e il bianco, di incarnare una aspirazione immutabile e astorica, di conoscere il “vero bene” per i propri sudditi (chè il termine “cittadini” è improprio) e per conseguenza dei popoli vicini e non solo.

Da qui l’ aggressione contro il popolo ucraino, da “riportare alla retta via” , che è quella, immutabile, della “fratellanza slava” , sotto la direzione della “Terza Roma” (che ha ricevuto il “bastone del comando” da Roma, appunto, via Costantinopoli)   e che quindi deve essere “denazificato” e “demilitarizzato” (termini in codice per rendere “palatabile” la guerra) e naturalmente orbato di un governo e di una élite “globalista” e “liberale” che non fa gli interessi, eterni e scritti nelle tavole della legge moscovita, da Ivan il terribile allo zar Pietro a Stalin a Putin e domani , chissà,  a Prigozhin.

Il popolo ucraino esprime invece, anche in forza di una vicenda storica aperta a diversi influssi, fatta di grandi aspirazioni e di grandi tragedie, una “semplice” volontà di autodeterminarsi,  di esprimere liberamente le persone scelte per governare e amministrare la cosa pubblica, avendo compreso la lezione tragica di due due guerre mondiali, nate in Europa (di cui esso fa parte, da sempre, per storia e cultura, appunto), che è in fondo quella di accettare la convivenza delle diversità entro confini stabiliti, e magari (come nella UE) rendere quei confini “porosi” agli scambi di idee, di merci, di persone, alla condivisione di aspirazioni e di istituzioni, non negando le tradizioni, ma appunto nel significato di “consegna, trasmissione” fra generazioni, ove non c’ è alcun vincolo di conservazione e di obbedienza atemporale.

Quella degli ucraini è allora la “banale” ricerca, nella imperfezione inevitabile delle relazioni umane,  e quindi di quelle internazionali, fra popoli, di una “bussola” da utilizzare, che è quella della giustizia, non quella di un dio lontano e terribile (come quello di Kirill, ad esempio), o di una casta che si ritiene interprete designata e autorizzata di una tradizione di potenza e di “zone di influenza” , ma di quella incarnata, appunto , dalla saggezza di chi ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali, e ha saggiamente impostato un sistema di diritto internazionale, che nella Carta delle Nazioni Unite è in quella dei Diritti umani ha i suoi cardini, e che nel 1991 consentì la fuoriuscita del Paese dalla moribonda URSS e nel 1994 (e in seguito) confermò indipendenza e confini , associate alla rinuncia all’ arma nucleare.

“Giustizia” , questa è la parola, che accetta l’ imperfezione umana, e quindi anche dei popoli, ma proprio per questo rinuncia, per scelta, alla costrizione altrui per il loro presunto bene, e a chi di questo elementare principio fa strame non può che riservare la reazione legittima di chi viene conculcato e di chi ne condivide i principi, e infine non può che portare alla rovina e alla disgrazia i propri “sudditi”.

“Tensioni” e “conflitto” : la “neolingua” del Vaticano

“contributes to an easing of tensions in the Ukraine conflict, in the hopes that this can initiate paths of peace”

Sembra la copia carbone delle dichiarazioni cinesi: capisco la diplomazia, ma così , parlando di “tensioni” e di “conflitto” anziché di “aggressione” e di “invasione dell’ Ucraina” (di cui si tratta) si pongono Moscoviti e Ucraini sullo stesso piano.

E naturalmente il sottotesto è “qualche responsabilità ce l’ avranno anche gli Ucraini” , per cui comparirà l’ immancabile termine “negoziato” , utile “salva-coscienza” per ogni “anima bella”.

E conseguentemente i governi dei  Paesi che sostengono il popolo ucraino nella Resistenza e nella riconquista della integrità territoriale finiranno – implicitamente – nella lista dei “cattivi” , dei “guerrafondai”, di coloro che non vogliono che gli ucraini “trattino” , dando argomenti al “fronte moscovita” , presente e forte negli stessi, specialmente nel “Belpaese”.

Si è discusso molto su ciò che avrebbe potuto dire Papa Pio XII , ma non mi risulta che la Santa Sede abbia mandato “missioni” per “negoziare” con Hitler l’ annessione di parte della Francia o della Polonia al Terzo Reich .

Cambiare in Moscovia

Dove nasce l’ ossessione moscovita per la sicurezza, il timore di essere “invasi” , di vedersi imporre costumi, abitudini , mode etc. …?

Da una società chiusa, claustrofobica, che dal 1945 non si è mai veramente “aperta”, a livello di massa.

In fondo anche noi eravamo così nel ventennio, con le idiozie sulla “perfida Albione”, sul jazz musica primitiva, sul complotto massonico etc etc .. , poi per fortuna siamo stati liberati da Paesi democratici , proprio quelli che gonzi,  utili idioti filo-moscoviti, pacifinti e firmaioli ora “azzannano”, e ci siamo aperti, con vantaggi misurabili da tutti (naturalmente c’ erano tanti che guardavano, ingenuamente e no, a Mosca come la “terra promessa” ).

Il regime moscovita vuole incrementare questa claustrofobia della popolazione : la situazione cambierà NON se daremo soddisfazione al Nano e alla sua gang, ma se aiuteremo gli ucraini a vincere e se lanceremo una potentissima offensiva di idee verso il popolo russo, da Smolensk a Vladivostok.